Alla scoperta della storia del Vermouth a Torino
Il Vermouth è un vino liquoroso aromatizzato alle erbe, perfetto per un aperitivo. Ne esistono di tre tipi: rosso, bianco e secco.
Fin dal Settecento in Italia le varianti del Vermouth vengono prodotte a Torino, che è diventata la città con la maggior diffusione di vari marchi del vino.
I vini liquorosi si producono da secoli. Il nome “ vermouth “ deriva dalla pronuncia francese della parola tedesca “ Wermut ”, che significa “ assenzio “. In Germania i vini fortificati con assenzio circolavano già intorno al Cinquecento. Più o meno nello stesso periodo un mercante italiano iniziò a produrre una bevanda simile in Piemonte nota come " vino all'assenzio " o " ippocrasso ".
Il Vermouth fu prodotto per la prima volta a Torino nel Settecento.
Il primo produttore fu il distillatore Antonio Benedetto Carpano, che nel 1786 aprì un negozio che vendeva proprio questa bevanda. Il Vermouth divenne tanto popolare che Carpano era costretto a tenere il negozio aperto 24 ore su 24. Il successo che riscosse tra i nobili torinesi convinse il distillatore del Vermouth a intensificare la produzione e, in seguito, a esportare la bevanda. Il suo successo ispirò anche altri, che iniziarono a produrre il vino su scala industriale.
Alcuni decenni prima, nel 1750, due fratelli - Giovanni Giacomo e Carlo Stefano Cinzano - crearono il " Vermouth rosso ", che divenne altrettanto popolare tra i nobili torinesi. Alla versione rossa seguì il Cinzano Bianco. Negli anni ‘90 dell’Ottocento, Cinzano iniziò le esportazioni, soprattutto in Argentina, Brasile e Stati Uniti. Nel 1913, a Parigi, il Cinzano fu il primo prodotto a essere pubblicizzato con un'insegna al neon.
Un altro marchio del Vermouth torinese è Martini . Le sue origini risalgono agli anni ‘40 dell’Ottocento, quando si aprì uno stabilimento di imbottigliamento in un paese vicino a Torino. Il nome Martini nacque nel 1863, proprio da Alessandro Martini, direttore di quello stabilimento. L'azienda iniziò a esportare bottiglie di Vermouth in tutto il mondo. Il marchio divenne così popolare, che continua ad esistere ancora oggi.
Alla fine dell'Ottocento, la popolarità del Vermouth crebbe quando i barman iniziarono a usarlo in cocktail come appunto il Martini , il Manhattan , il Rob Roy e il Negroni .
Esistevano molti altri marchi a Torino tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
Nelle etichette e nelle pubblicità delle bottiglie di Vermouth si possono rintracciare riferimenti all’ Art Nouveau e all'Art Déco. In Italia, molti eventi sportivi e culturali vennero sponsorizzati dai produttori di questo famoso vino.
I marchi divennero popolari in tutta Europa: gli esempi riportati provengono dai musei dell'Austria, del Belgio, dell'Estonia, dei Paesi Bassi e della Svezia.
La popolarità del Vermouth cominciò a calare verso la fine del Novecento, anche se molti dei suoi marchi associati a Torino continuarono a essere prodotti. Molti nacquero come aziende a conduzione familiare, poi accorpate a società più grandi. Nei primi anni del 2000, sempre a Torino, iniziarono ad emergere nuovi produttori artigianali di Vermouth, decretando l'inizio di una nuova era per questo vino.
Traduzioni: Angelica Giallombardo, Fondazione Europeana