La storia della famiglia Fugger, che ha controllato la società e l’economia dell’Europa nel XV e XVI secolo
Jakob Fugger “il Ricco” e la sua famiglia sono stati banchieri e mercanti che hanno avuto il controllo della maggior parte dell’economia europea nel XV e XVI secolo. I Fugger sono stati una delle famiglie più facoltose d’Europa, e hanno creato re, dato vita a città e contribuito alle vicende che hanno portato allo Scisma della Chiesa.
Originari della città bavarese di Augusta, hanno accumulato una fortuna gigantesca e controllato gran parte dei commerci europei, specialmente quelli legati all’estrazione mineraria.
Questo blog racconta alcune vicende che hanno coinvolto la famiglia Fugger attraverso l’Europa, e si concentra particolarmente sulla figura di Jakob Fugger “il Ricco”, considerato uno degli uomini più facoltosi della storia.
Come i Fugger hanno dato forma alle città
La ricchezza dei Fugger derivò inizialmente dalla loro attività nel commercio di tessuti, oltre che dall’elargizione di prestiti.
I vari rami della famiglia Fugger ammassarono la loro fortuna attraverso il commercio di diversi prodotti: tessuti, spezie, gioielli, ma anche reliquie religiose come ossa di martiri e frammenti di croci. Espandendo il suo capitale nel tardo XV secolo, Jakob “il Ricco” cominciò a fornire prestiti a individui sempre più influenti.
In ogni caso, fu il coinvolgimento della famiglia nel mercato minerario che ha permesso loro di espandere la loro ricchezza. Questo perché i regnanti cominciarono a offrire ai Fugger quote delle miniere in Ungheria e Tirolo per ripagare i propri debiti.
A Schwaz infatti, in Tirolo, l’arciduca Sigismondo d’Austria offrì a Jakob “la madre di tutte le miniere di argento” per ripagare il prestito che gli aveva permesso di vivere la sua vita nel lusso.
A causa delle attività industriali dei Fugger, famiglie cominciarono ad affluire a Schwaz, rendendola la più grande metropoli mineraria del mondo nella prima metà del XVI secolo
Ci fu un boom demografico. Anche la parrocchia di Schwaz dovette essere allargata, e un muro di mattoni venne costruito in mezzo alla navata centrale per separare i minatori dalle famiglie facoltose.
La Fuggerei
Ad Augusta, la città di origine dei Fugger, Jakob fondò una delle sue più famose opere filantropiche: la Fuggerei.
Fondata nel 1521, la Fuggerei forniva un alloggio economico ai cittadini più poveri della città, al costo di un florino (equivalente a 0.88 euro) all’anno, oltre all’obbligo di offrire tre preghiere al giorno per Jakob.
Straordinariamente, il prezzo dell’affitto è lo stesso ancora oggi. Il progetto è il più antico esempio di edilizia popolare ancora esistente.
Le miniere slovacche
Banská Štiavnica è una delle città principali della Slovacchia centrale, ed è patrimonio mondiale dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO a causa della sua unicità. Per secoli, è stata il sito di miniere per l’estrazione di rame, argento e oro, che vennero commerciati attraverso tutta l’Europa.
Dal 1495 in poi, molte delle miniere nell’area di Banská Štiavnica e della vicina Banská Bystrica appartenevano alla famiglia Fugger, che controllò il commercio di rame del XVI secolo – il rame era una risorsa di altissimo valore perché essenziale per la produzione di cannoni e baionette.
Creatori di re
I Fugger sono stati una delle famiglie più influenti dell’era. Jakob “il Ricco” è considerato uno degli individui più facoltosi della storia, con una fortuna stimata di quelli che oggi sarebbero 400 miliardi di euro. Dalla sua grande ricchezza, derivò un potere enorme.
Jakob supportò Massimiliano I d’Asburgo nella sua ascesa a Imperatore del Sacro Romano Impero, pagando 800 mila fiorini per la sua elezione. Quella che oggi ci sembrerebbe corruzione, era in realtà all’epoca una pratica di uso comune, in quanto offrire denaro ai principi elettori serviva ai pretendenti al trono per dimostrare il proprio potere economico.
Era risaputo che Jakob fosse un imprenditore che riscuoteva i suoi debiti regolarmente e che ogni giorno inviava lettere in cui richiedeva i suoi pagamenti.
Nel 1523, scrisse una lettera di richiesta di pagamento non al solito mercante di spezie che gli doveva dei soldi, ma niente meno che a Carlo V d’Asburgo, una delle persone più potenti sulla terra. Carlo V infatti, il nipote di Massimiliano I, deteneva ottantuno titoli, tra cui Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Spagna, Re di Napoli, Re di Gerusalemme, Duca di Borgogna, e Signore di Asia e Africa. Le persone consideravano Carlo V divino e cercavano di toccarlo a causa del suo potere taumaturgico.
Nella sua lettera, Jakob gli scrisse che “è necessario ricordare che Sua Maestà non avrebbe ottenuto la corona imperiale senza il mio aiuto. Dovete calcolare la somma che mi dovete e ripagarmi senza altri ritardi.”
Gli accordi con il diavolo – e con il Papa
I Fugger sono stati i banchieri dei Papi, e hanno finanziato progetti vaticani, tra cui la Cappella Sistina.
Hanno gestito anche la vendita delle indulgenze, un modo per ridurre la punizione divina per i peccati commessi. Le critiche a questo sistema sono sfociate nella Riforma Protestante portata avanti da Martin Lutero. Il commercio delle indulgenze costituì la base delle accuse che vedevano la famiglia Fugger avere contatti con il diavolo.
I Fugger hanno sempre avuto un interesse verso Trento, una città in Italia che ha giocato un ruolo importante come centro di scambi tra Venezia, la Spagna e il nord Europa.
In città, i Fugger possedevano un edificio chiamato “il palazzo del diavolo”. Johann Wolfgang von Goethe ha citato la leggenda dietro al suo nome: quando Georg Fugger arrivò a Trento all’inizio del 1600, si innamorò della nobile Elena Madruzzo. I suoi genitori, però, non avrebbero acconsentito al loro matrimonio, a meno che Georg non avesse posseduto una grande casa a Trento. Georg allora invocò il diavolo, che costruì per lui il palazzo in una sola notte.
Dopo i Fugger
L’influenza della famiglia Fugger è svanita con le generazioni. Nel 1657, la compagnia Fugger ha chiuso.
Le risorse di Banská Bystrica sono state prosciugate dall’attività mineraria dei Fugger, causando un disinteresse generale verso l’area e il depopolamento della regione dalla fine del XVI secolo.
Oggi, le miniere e i villaggi minerari della Slovacchia centrale giocano un ruolo importante nella promozione della storia e del patrimonio minerario della nazione, in ottica di una nuova ondata di turismo culturale.