Musei che hanno fatto luce sui popoli e sulle loro culture
I musei etnografici sono tipi specializzati di musei storici che conservano, espongono e contestualizzano oggetti di rilievo per lo studio dei popoli e della loro storia. I musei etnografici hanno l’obiettivo di dare visibilità alle diverse culture del mondo, piuttosto che enfatizzare la cronologia storica nella presentazione delle varie collezioni.
In questo blog abbiamo raccolto quattro musei etnografici in vari paesi europei, i quali mostrano culture e tradizioni che possono non essere molto conosciute a livello mondiale, in modo da promuovere il turismo culturale sul territorio europeo.
Il Museo Etnografico “Don Luigi Pellegrini” di San Pellegrino in Alpe, Italia
San Pellegrino in Alpe è l'area stabilmente abitata più alta della catena montuosa degli Appennini in Italia. Fa parte di due comuni e due province, oltre che di due regioni: nonostante sia geograficamente posizionata sul lato Toscano degli Appennini, costituisce una parte amministrativa dell’Emilia Romagna.
Già a partire dal Medioevo, pellegrini e mercanti attraversavano San Pellegrino in Alpe: questo rese il paese un punto di passaggio che ha ospitato e visto moltissime culture diverse durante i secoli.
The Ethnographic Museum 'Don Luigi Pellegrini' preserves a collection of material culture objects.
It was created by Don Luigi Pellegrini in order to protect the traditions and aspects of life that have now almost completely disappeared from the rural civilisation of the Tuscan-Emilian Apennines. The collection hosts objects from the beginning of the 19th century to the present day: however, such tools have been used for centuries, and represent the material culture of a much more ancient civilisation.
Gli oggetti collezionati dal museo provengono dalle pendici dell’Appennino, sia dalla parte toscana che da quella emiliana, rendendo possibile un confronto tra le vite condotte in entrambe le zone che (nonostante confinanti e legate storicamente attraverso 400 anni di dominio della famiglia d’Este) hanno mantenuto caratteristiche sociali, economiche e linguistiche separate.
Skanzen, il “Museo ungherese all’aperto” in Ungheria
Ispirato allo "Skansen” a Stoccolma, il più antico museo all'aperto del mondo, il Museo ungherese all'aperto è la più grande collezione all'aperto dell'Ungheria, che mostra l'architettura e la vita popolare dei Carpazi in varie zone dell'Ungheria. Il museo si estende su 46 ettari ed è suddiviso in otto parti, costituite da piccoli villaggi dedicati ciascuno a una specifica regione etnografica.
Il museo svolge ricerche sull'architettura popolare ungherese, sull'arredamento e sulla vita tradizionale. Raccoglie e conserva manufatti sia materiali che intangibili nei luoghi in cui si parla l'ungherese, al fine di salvaguardare questo patrimonio e fornire accesso a questo tipo di conoscenza.
Oltre al museo permanente, ospita anche numerose mostre temporanee. Per dare ai visitatori un'immagine autentica della vita antica e rustica ungherese, è possibile trovare maestri artigiani che lavorano nei cortili del museo, erbe medicinali e cibi che vengono lavorati nelle cucine, e pecore che pascolano nei pascoli.
Il Museo Alytus dell’Etnografia in Lituania
Il Museo Etnografico di Alytus conserva un patrimonio molto vasto: fondato nel 1928 su iniziativa dell'intellighenzia lostodisce più di 100.000 reperti di natura storica, etnografica e archeologica, fotografica (e non solo), tutti provenienti dai distretti di Alytus, Varėna, Lazdijai e Druskininka nella Lituania meridionale
Il museo ospita antichità che vanno dal Mesolitico fino al 2009, offrendo un'ampia panoramica sulla storia della Lituania meridionale.
Gli oggetti più famosi del museo sono monumenti autentici della cultura naturale, etnica e spirituale.
Il museo ospita anche molti oggetti scientifici e tecnologici che aiutano a ipotizzare e studiare le occupazioni, l'artigianato e la vita quotidiana generale delle persone che hanno vissuto in quelle zone nei secoli passati. Documenti autentici e materiale oggettivo illustrano la storia delle ribellioni, delle guerre, dei movimenti di resistenza, della deportazione, dell'esilio e della resistenza armata, illustrano anche un lato della cultura che spesso viene trascurato nei musei etnografici.
Il Museo Nazionale dell’Etnologia del Portogallo, a Lisbona
Le collezioni del Museo Nazionale di Etnologia a Lisbona custodiscono il patrimonio etnografico più rilevante del Portogallo.
Il museo ospita due collezioni separate. La prima, con pezzi provenienti dal "Museo d'Arte Popolare", è stata assemblata per lo più negli anni '30 e nei primi anni '40 per le mostre di propaganda politica promosse dal regime dittatoriale dell'Estado Novo, iniziato nel 1933. La seconda collezione raccoglie oggetti rappresentativi di 80 Paesi e 5 continenti, con particolare enfasi sulle culture dell'Africa, dell'Asia e del Sud America e, soprattutto, sulla cultura tradizionale portoghese.
Dal 2000, nelle Gallerie della vita rurale portoghese del museo sono esposti oggetti come tecnologie agricole tradizionali, strumenti musicali tradizionali e utensili domestici. La maggior parte di questi oggetti sono stati raccolti negli anni '60 e '70, ma risalgono anche a periodi precedenti.
Inoltre, nel gennaio 2013, il museo ha presentato la mostra permanente "Il museo, molte cose". È costruita attorno a sette diverse serie di oggetti che possono cambiare nel tempo, offrendo diversi spunti di riflessione. La grande diversità delle collezioni può essere scoperta non solo nelle mostre permanenti e temporanee, ma anche nei depositi del museo, accessibili su prenotazione.
Dalla sua creazione, il museo ha organizzato ed ospitato circa 40 mostre, alcune delle quali sono diventate un punto di riferimento per la conoscenza dei mondi esplorati e analizzati nelle pubblicazioni che le hanno seguite.
I musei etnografici offrono un modo per analizzare la storia e la cultura da un punto di vista a volte trascurato: più dalla prospettiva delle persone che degli eventi storici. La cultura, la tradizione e il folklore sono fondamentali per le generazioni attuali per comprendere meglio il nostro patrimonio e per preservare le usanze da tramandare al prossimo, diffondendole allo stesso tempo nel mondo.