Scopri risorse educative sulla democrazia e i valori democratici dell’Europa
Sono molte le difficoltà che minacciano la democrazia europea oggi.
Pertanto, è fondamentale che tutti noi conosciamo e impariamo la cultura democratica per non dimenticare il passato e rafforzare i valori che caratterizzano la società democratica.
In questo blog, ripercorriamo, attraverso una prospettiva educativa, la storia della democrazia in Europa fatta di luci e ombre, i valori che ci identificano in quanto europei e le istituzioni che rappresentano noi cittadini.
Quali sono le radici greche della democrazia?
La parola democrazia deriva dal termine greco demokratia. Questa parola deriva, a sua volta, da demos, che significa “popolo”, e kratos “potere”. La democrazia è quindi un sistema di governo in cui il potere è esercitato direttamente o indirettamente dal popolo.
Questo tipo di governo si sviluppò in Grecia, ad Atene, nel V secolo a.C., dove esisteva una democrazia diretta. In altre parole, l’opinione dei cittadini influiva sulle decisioni del governo cittadino attraverso il voto che questi emettevano.
Il voto era limitato a una cerchia ristretta della popolazione: solo 50.000 uomini potevano votare, su una popolazione di oltre 300.000 persone. Oggi, chiaramente, non è più così. Dopo varie lotte nel corso della storia, la maggior parte degli elettori può esprimersi attraverso il voto indiretto, uno strumento che serve ad eleggere quei rappresentanti che andranno a difendere i nostri interessi nei seggi parlamentari.
La democrazia ad Atene aveva la forma di un teatro. I dialoghi e i dibattiti si svolgevano su un palcoscenico, dove i cittadini, disposti in uno spazio semicircolare simile ai nostri parlamenti odierni, potevano ascoltare e intervenire. Dunque, gli spazi teatrali nell'Antica Grecia non erano allestiti solo per la messa in scena di tragedie e di commedie, ma vi si svolgeva qualsiasi evento della città.
Nonostante fosse limitato a un piccolo gruppo di persone, ad alcuni non interessava prendere parte alla democrazia. Nell'Antica Grecia questi venivano definiti "idioti", ovvero "persone private" che ignoravano gli affari pubblici. Questo metteva in luce come una società democratica può sopravvivere solo quando i suoi membri vi prendono parte.
Come l'uguaglianza è diventata un valore democratico
La democrazia parlamentare è emersa con la Corte di León, un organo parlamentare del Regno di León nel XII secolo. Nel XVIII secolo, la Rivoluzione francese e, nel XIX secolo, la nascita dello Stato moderno portarono in Europa alla diffusione della democrazia. Agli inizi del XX secolo, i diritti e le libertà democratiche si sono rafforzati.
Da allora fino alla Seconda guerra mondiale e anche in seguito, in alcuni Paesi, un’ondata di movimenti antidemocratici come il fascismo italiano o spagnolo, il nazionalsocialismo tedesco o il comunismo nell'Europa orientale hanno bloccato i progressi fatti negli anni precedenti.
Tuttavia, in questo periodo, personaggi come Willem Arondéus, Rosa Luxemburg, Jesse Owens e Louise Weiss (tra gli altri) si sono distinti per aver portato momenti di luce in questi periodi bui.
In molti Paesi vi furono lunghe proteste prima che venissero riconosciuti importanti diritti come il suffragio universale, l’uguaglianza per le comunità LGTBIQ+ o tra le persone di ogni razza, genere, religione, sesso o abilità.
Molti che nel corso della storia sono state discriminati, oggi rappresentano i valori democratici dell'Europa in cui vogliamo vivere. Ne sono un esempio personaggi con disabilità come Ludwig van Beethoven, Louis Braille, Mileva Marić o Francisco de Goya, che ci fanno riflettere sull'uguaglianza e sulla diversità che ci aiutano ad avere un futuro migliore.
Cos'è l'Unione Europea e cosa fa?
Sebbene i Paesi europei si governino da soli, oggi la maggior parte di essi è organizzato all'interno di un'alleanza chiamata Unione Europea.
Quest’ultima nasce grazie alla Dichiarazione Schuman del 1950, che istituì la Comunità europea del carbone e dell'acciaio. Nel 1958, quando altri Paesi si unirono alla comunità, venne istituito il Parlamento europeo. Anni dopo, a quest’ alleanza si unirono altri Paesi e così nacque la cosiddetta “Unione Europea”.
Essendo un’alleanza, l'Unione europea ha stabilito dei simboli come la bandiera europea con delle stelle su sfondo blu o l'Inno europeo, tratto dall'arrangiamento di Herbert von Karajan dell'Inno alla gioia della Nona Sinfonia di Beethoven.
L'Unione europea ha tre istituzioni principali: la Commissione europea con sede a Bruxelles e Lussemburgo, il Parlamento europeo con sede a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo e il Consiglio dell'Unione europea con sede a Bruxelles.
La Commissione europea ha il potere esecutivo, ovvero è responsabile della proposta e dell'attuazione del diritto dell'UE. Il Parlamento europeo rappresenta gli interessi dei cittadini del Paese e discute e approva i regolamenti dell'UE. Il Consiglio dell'Unione europea rappresenta gli interessi dei Paesi da cui provengono le proposte della Commissione che vengono poi adottate.
La votazione alle elezioni europee
Ogni cinque anni, i cittadini dell'Unione europea eleggono i membri del Parlamento europeo (MEP). In totale vengono eletti 720 eurodeputati. L'ultima volta fu nel 2019 e quest'anno le elezioni si terranno dal 6 al 9 giugno.
Queste ultime si svolgono nell'arco di quattro giorni e ogni Paese le gestisce secondo le proprie procedure. Alle elezioni può votare e candidarsi ogni cittadino dell'UE. Il numero di deputati eletti da un partito politico è proporzionale al numero di voti ricevuti.
Dopo le elezioni, gli eurodeputati organizzati in gruppi politici eleggono un Presidente. In una sessione successiva, viene eletto il nuovo Presidente della Commissione europea e approvato l'intero Collegio dei Commissari.
È importante che ogni cittadino dell'UE partecipi alle elezioni esprimendo il proprio voto, poiché i deputati al Parlamento europeo influiscono su tutti gli aspetti della vita dell’intero Paese, in termini di diritti, leggi e approvazione dei bilanci. È quindi importante sapere come funziona la democrazia europea e il potere che esercita sulle istituzioni.
Traduzioni: Angelica Giallombardo, Fondazione Europeana + Margherita Sani