- Mostra: Il Colosso di Leonardo da Vinci
- L'evoluzione del progetto
La storia del tentativo di fusione del monumento Sforza può essere divisa in due periodi, scanditi da due progetti che differiscono essenzialmente per le dimensioni e la postura del cavallo. Entrambi i progetti dovevano essere realizzati con la medesima tecnica costruttiva, applicata e adattata alle diverse specificità del processo di costruzione delle forme di fusione.
Il primo progetto: un cavaliere su un cavallo rampante
Il primo progetto, probabilmente completato prima che Leonardo ricevesse l’incarico di realizzare il monumento, consisteva in un gruppo scultoreo con il cavallo rampante a grandezza naturale. Vari studi di cavalli datati attorno alla metà degli anni Ottanta del Quattrocento, oggi conservati nella Royal Library di Windsor e in altri musei, suggeriscono l’interesse di Leonardo per questo tema, ma non possediamo documentazione del suo coinvolgimento anteriore al 1489.
Nell'unico foglio in nostro possesso dedicato alle tecniche di fusione, il numero 12349r-v della Royal Collection di Windsor, troviamo la rappresentazione della fonderia a forni multipli e alcuni accorgimenti tecnici della struttura del cavallo rampante. Non sappiamo se il lavoro sia mai andato oltre la fase di progettazione, ma quello che possiamo presumere è che la soluzione proposta da Leonardo non abbia convinto completamente Ludovico il Moro. A tale proposito è sintomatica una lettera che quest’ultimo scrisse a Lorenzo de’ Medici, nella quale gli chiedeva di inviare da Firenze a Milano due esperti fonditori perché riteneva Leonardo non sufficientemente esperto per tale progetto.
Il secondo progetto: un cavallo al passo alto sette metri
Il progetto di Leonardo cambiò radicalmente fra il 1489 e il 1490. Le dimensioni della statua furono quasi triplicate e l’idea del cavallo rampante venne abbandonata in favore di quella di un cavallo al passo.
Leonardo studiò accuratamente le proporzioni ideali del cavallo studiando sia gli esemplari presenti nelle scuderie degli Sforza, sia i monumenti equestri antichi e contemporanei in varie città italiane, come il Marco Aurelio a Roma, il Regisole a Pavia, il Bartolomeo Colleoni a Venezia e il Gattamelata a Padova.