- Mostra: Il Colosso di Leonardo da Vinci
- Una fonderia a forni multipli
I pesi e le masse da muovere all’interno della fonderia erano così grandi che, considerando i rinforzi metallici e la terra richiesta per lo stampo del cavallo, si sarebbero raggiunte circa cinquanta tonnellate. Per questa ragione Leonardo sviluppò delle macchine speciali in grado di movimentare le sezioni della forma di fusione.
La macchina qui rappresentata doveva essere in grado di sollevare l'intera forma di fusione. Questo dettaglio fa ritenere che Leonardo inizialmente intendesse assemblare le sezioni della forma all’esterno della fossa di fusione, un'idea, questa, successivamente abbandonata a causa del peso eccessivo della forma. Preoccupato dall’eccezionalità del peso da sollevare, Leonardo disegnò sopra la traversa superiore anche una capriata, come se questa potesse rinforzare l'intera struttura della macchina.
Il sistema di rotazione è costituito da un doppio argano a corda e due carrucole. Un sistema a vite rende possibile mantenere interno il baricentro del sistema per impedirne il ribaltamento. La macchina si muove trasversalmente grazie ad un argano.
Per rispettare la sequenza prevista nell'apertura dei forni Leonardo sviluppò un particolare sensore pirotecnico che gli consentiva di controllare il livello raggiunto dal bronzo all'interno della forma di fusione. Realizzati con polvere da sparo e posizionati a livelli specifici della forma di fusione i sensori pirotecnici si sarebbero incendiati una volta raggiunti dal bronzo fuso dando all'esterno il segnale di apertura del forno successivo.