Persone in viaggio
Tradizioni che si fondono
Comunità vivaci
Comunità vivaci
Ai giorni nostri, la maggior parte delle capitali mondiali sono delle vere metropoli: mosaici di comunità nazionali, religiose e culturali che coesistono, condividono e si scambiano usi e tradizioni. La musica, la cucina esotica, le feste tradizionali: una società riccamente variegata permette letteralmente di assaggiare, sentire e vedere «un pò di tutto» ogni giorno.
Una combinazione di culture più diversificata di quella di Londra è difficilmente immaginabile.
Londra è una delle città più multiculturali al mondo, che conta circa il 40% di immigrati e dove si parlano 300 lingue. Nel 1948, grandi comunità caraibiche si insediarono nella zona a seguito dello sbarco della HMT Empire Windrush, un transatlantico che trasportava oltre 1,000 passeggeri dalla Giamaica. Il «Sunset Club» di Soho, illustrato in questa fotografia, divenne un importante punto d'incontro fra la nuova comunità e i londinesi. Nel locale si suonava il jazz fino a notte fonda, e in breve divenne universalmente noto per i concerti della prima steelband Britannica.
Le grandi comunità di migranti spesso lasciano un segno distintivo nei quartieri in cui abitano, che prendono nomi quali «Irishtown», «Little Italy» e «Chinatown».
La prima Chinatown nacque a Liverpool negli anni 1830 per la presenza di commercianti e trasportatori intercontinentali. In seguito, sorsero Chinatowns a Londra, Manchester, Parigi, Amsterdam, L'Aia, Berlino, Anversa e San Francisco. Benché questi quartieri siano spesso caratterizzati da portali e templi in stile cinese, non sempre gli edifici hanno una funzionalità specifica e piuttosto ospitano negozi, locali e ristoranti. Oggi le Chinatown sono diventate più pan-asiatiche che strettamente cinesi e attirano prevalentemente turisti e buongustai alla ricerca di esperienze gastronomiche il più possibile autentiche.
I lituani che oggi come in passato vivono negli Stati Uniti hanno mantenuto la loro identità nazionale tramite iniziative e attività culturali anzichè aggregarsi in quartieri specifici.
Il numismatico, filantropo, etnografo, artista e medico Alexander Mykolas Rackus fu una figura chiave della storia della diaspora lituana. Nato vicino a Kaunas nel 1893, si trasferì negli Stati Uniti nel 1910 dove conseguì la laurea in medicina e chirurgia. Rackus fu membro di diverse organizzazioni culturali e si interessò di realizzare e far stampare numerose pubblicazioni in lituano. Nel 1917 divenne membro della società lituana per la numismatica e la storia a Chicago. La sua collezione privata tuttavia andava ben oltre la numismatica e comprendeva migliaia di pubblicazioni, bandiere, tesserini, uniformi e fotografie che attestano la vita culturale dei lituani-americani. Questo manifesto commemora il riconoscimento della Lituania da parte degli Stati Uniti, mostrando un museo lituano e una Liberty Bell (un dono americano alla Lituania), al centro, e i presidenti delle due nazioni negli angoli in basso.
Collegati da cultura, tradizioni e lingua, i Rom — un gruppo etnico tradizionalmente nomade che vive principalmente in Europa e nelle Americhe — formano comunità forti in tutto il mondo, in particolare nell'Europa orientale.
Molti gruppi di Rom vivono oggi in Serbia e nei Balcani, ognuno con le proprie usanze, tradizioni, dialetti e religioni. Le differenze sono dovute al fatto che i Rom non sono un gruppo sociale e culturale isolato: essi hanno sempre fatto parte sia della propria comunità che dello Stato-azione in cui vivono. Inoltre, le comunità hanno radici storiche e linguistiche comuni e alcune delle loro caratteristiche culturali si sovrappongono.
Le principali festività del popolo Rom a Vranje (Serbia meridionale) sono Vasilica e Đurđevdan: Đurđevdan viene celebrata anche dai serbi, ma i rom hanno dato alla festa una propria impronta; Vasilica è invece considerata una festa tradizionale dei Rom e quindi un elemento essenziale della loro identità culturale.