- Mostra: Persone in viaggio
- Artisti in movimento, opere d’arte immortali
L'arte deve molti suoi capolavori ad artisti, pittori, scultori, compositori e altri geni creativi che hanno lasciato il loro paese e si sono stabiliti all'estero.
Il compositore Mauricio Kagel è nato in una famiglia ebraica che era fuggita dalla Russia in Argentina negli anni 1920. Compositore autodidatta, arrivò a Colonia grazie a una borsa di studio del servizio tedesco per gli scambi accademici: qui — nella capitale della «musica nuova» — Kagel si formò e successivamente prese a insegnare nel leggendario corso estivo di Darmstadt, diventando un'icona dell'avanguardia. È stato inoltre attivo sperimentando nei settori del cinema e della fotografia, e dimostrando che le possibilità offerte dalla musica sono davvero inesauribili.
Tamara Łempicka è una delle più importanti artiste della Polonia.
Nata a Varsavia, Łempicka si trasferì a San Pietroburgo e in seguito a Parigi dove si applicò agli studi pittorici. Divenne piuttosto nota nella Ville Lumière, ma lasciò o la Francia allo scoppiare della seconda guerra mondiale. Dopo aver sposato il Barone Raoul Kuffner (da cui derivò il suo soprannome «baronessa col pennello»), si trasferì negli Stati Uniti nel 1939 e 35 anni dopo si spostò in Messico, dove morì nel 1980. Lo stile della Łempicka è una miscela originale di neoclassicismo, cubismo, art déco ed elementi astratti, che generano tele di abbaglianti colori a riprodurre, spesso, una protagonista femminile forte ed elegante come l’autrice.
La vita del grande romanziere serbo Miloš Crnjanski è stata un susseguirsi di viaggi e migrazioni: nacque a Čongrad (Ungheria meridionale), crebbe a Timisoara (Romania occidentale), a Fiume (un porto marittimo in Croazia) e a Vienna, combattè nella Prima guerra mondiale e poi si trasferì a Parigi e dunque in Toscana. Negli anni 1920 visse sette anni a Pančevo e Belgrado per poi servire nell'ambasciata jugoslava a Berlino. Alla fine degli anni 1930, lavorò a Roma, viaggiò attraverso la Spagna e passò un'estate a Lisbona. Un lungo periodo lo trascorse in esilio a Londra (1941-1965), prima di ritornare finalmente a Belgrado.
Oltre ad essere un diplomatico e un giornalista, Crnjanski era un affermato poeta e scrittore. La sua opera di maggior rilievo è il romanzo storico “Migrazioni” (Seobe), di cui scrisse il primo volume nel 1929 e la seconda parte a Londra, come immigrato, nel 1962. Il romanzo si ambienta nel 18º secolo nel corso di una guerra tra la Francia e l'Austria, e racconta le vicende spesso crudeli della storia che si ripercuotono sulla vita privata. Il libro è stato tradotto in molte lingue e da esso è tratto un film di Aleksandar Petrović.
Crnjanski è solo uno dei tanti autori la cui vita e il lavoro sono stati influenzati dalla migrazione: nell’opera dello stilista Hussein Chalayan è addirittura un tema dominante.
Chalayan è nato nel 1970 a Nicosia (Cipro), in quel periodo lacerata dai conflitti etnici tra le comunità turca e greco-cipriota. Nel 1978 la famiglia lasciò Cipro per l'Inghilterra, dove Chalayan frequentò il Central Saint Martins College of Art and Design e fondò la propria casa di moda nel 1994.
I am obsessed with migration, historical debate, geography and how they influence culture.
Hussein Chalayan
L'immagine a sinistra rappresenta un momento emblematico della sua collezione Autunno-Inverno 2002-2003: una modella di origini asiatiche da sola sulla passerella, vestita in un costume etnico della Turchia orientale, immobile per 15 minuti. Dopo questo momento di silenzio e di riflessione, altre modelle si sono aggiunte indossando abiti da lavoro maschili all'occidentale. Lo stilista non commentò la performance, ritenendo che gli abiti stessi fossero il suo principale mezzo espressivo.